Umberto Boccioni
Nato a Reggio Calabria e trasferitosi più volte con la famiglia a causa del lavoro del padre, nel 1898 Umberto Boccioni si stabilisce a Roma, dove si iscrive alla Scuola Libera del Nudo e studia disegno presso il cartellonista Giovanni Mataloni. Conosciuto nel 1901 Gino Severini, frequenta con lui lo studio romano di Giacomo Balla, che introduce i giovani allievi alla tecnica divisionista sull’esempio di Giuseppe Pellizza. Nel 1906 compie un viaggio a Parigi e Pietroburgo per aggiornarsi sulle novità dell’arte europea. Dopo un breve soggiorno a Padova e Venezia, nel 1907 è a Milano, dove conosce Gaetano Previati e approfondisce la tecnica del colore diviso, applicandola a vedute periferiche urbane che dimostrano attenzione per le dinamiche sociali emergenti. A queste date espone opere divisioniste alla Permanente e alla Famiglia Artistica. Incontrato Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, firma nel febbraio dell’anno successivo il Manifesto dei pittori futuristi e in aprile il Manifesto Tecnico della pittura futurista. A quelle date la sua pittura, tesa alla rappresentazione del movimento, della frenesia e della vitalità, evolve verso un divisionismo sempre più libero, condotto con spiccati accenti antinaturalistici. Nel 1912 organizza e prende parte alla mostra dei futuristi alla Galerie Bernheim-Jeune di Parigi. Nello stesso anno si dedica ad applicare in scultura i principi futuristi di movimento e simultaneità, pubblicando il Manifesto tecnico della scultura futurista e, nel 1914, il volume Pittura scultura futurista. Nel 1915 si arruola e parte per il fronte. Nel 1917 muore prematuramente a causa di una caduta da cavallo.