Aleardo Terzi
Figlio di Andrea Terzi, pittore, acquarellista e litografo, e fratello di Amedeo Terzi, disegnatore in ambito scientifico, Aleardo Terzi studia fra il 1887 e il 1888 all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel 1891 presenta all’Esposizione Nazionale di Palermo una serie di opere grafiche grazie alle quali viene notato e chiamato a Roma da “Tribuna illustrata”, mentre nel 1897 avvia in città la collaborazione con l’editore Enrico Voghera, per cui lavora negli stessi anni anche Enrico Lionne. Trasferitosi a Milano nel 1898, disegna per le “Officine Grafiche Ricordi” e per le riviste “Natura e Arte”, “Vita Internazionale”, “L’illustrazione italiana” e “Novissima”, divenendo uno dei nomi più celebri e richiesti della grafica di ambito liberty. Dedito in parallelo alla pittura, Terzi esordisce con ritratti caratterizzati da una pennellata densa, vicina ad Antonio Mancini, per avvicinarsi nel secondo decennio del secolo al Divisionismo e distinguersi, con Enrico Lionne, Camillo Innocenti e Arturo Noci, nel novero degli artisti più innovativi della contemporanea scuola romana, protagonisti nel secondo decennio del secolo dell’esperienza secessionista. Fra il 1913 e il 1916 Terzi è membro del consiglio direttivo e partecipa alle mostre organizzate dalla Secessione, occupandosi anche della veste grafica e decorativa della manifestazione. Fra il 1925 e il 1930 è direttore della Scuola del Libro di Urbino e dal 1928 viene nominato responsabile della parte grafica e illustrativa dell’Enciclopedia Italiana.