Angelo Barabino
Studente all’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1900 al 1903, Angelo Barabino abbandona gli studi per seguire l’insegnamento di Giuseppe Pellizza da Volpedo, frequentandone con grande assiduità lo studio e indirizzando la sua pittura al divisionismo. Dopo la morte del maestro, avvenuta nel 1907, persegue una strada autonoma, partecipando nel 1910 alla Mostra Nazionale di Brera e attirando in quell’occasione l’attenzione di Vittore e Alberto Grubicy, il quale lo accoglie nello stesso anno fra gli artisti della sua galleria. Nell’opera di Barabino si incontrano istanze realistiche e simboliche applicate a temi non di rado orientati al sociale, sempre supportate da una qualità tecnica rimeditata su Pellizza con esiti del tutto originali. Richiamato al fronte nel 1915, torna a dipingere solo nel 1920, volgendosi a soggetti allegorici. Rientrato definitivamente a Tortona nel 1924 dopo un soggiorno veneziano durato alcuni mesi, vi rimane fino al 1929, quando, su invito dell’industriale tortonese Roversi, parte per Caracas, in Venezuela, dove espone e dipinge intensamente prima di fare ritorno in Italia nel 1931.