Carlo Erba
Carlo Erba (Milano, 1884 – Battaglia dell’Ortigara, 1917)
Figlio di Giuditta Ripamonti e Luigi Erba – che era nipote di Carlo Erba fondatore dell’omonima azienda farmaceutica -, Carlo Erba manifesta una precoce propensione per l’arte e la pittura. Terminati gli studi classici a Merate, nel 1904 si iscrive alla facoltà di Chimica a Genova per accontentare il padre, che lo voleva prosecutore dell’attività familiare e ne osteggiava la vocazione artistica. Nel 1905 frequenta brevemente Giurisprudenza a Pisa e nel 1907 abbandona definitivamente l’università. Nel 1908 il giovane torna a Milano e segue i corsi alla Scuola del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, avendo per maestro Cesare Tallone. Deciso ad assecondare le sue aspirazioni più profonde si allontana dai genitori, che dal 1909 gli negano il supporto economico. Nel contesto braidense conosce Aroldo Bonzagni, Carlo Carrà e Romolo Romani. Nel 1909 e nel 1910 prende parte alle annuali della Famiglia Artistica, dove espongono anche Umberto Boccioni e Luigi Russolo. In questa fase iniziale dipinge paesaggi di matrice verista, memori di Tallone, in cui sperimenta un divisionismo rimeditato sull’esempio di Vittore Grubicy De Dragon, che era allora un faro per gli artisti emergenti. Erba utilizza la tecnica in modo libero e intuitivo, intessendo una larga punteggiatura di tinte pure, a tratti veementi e antinaturalistiche, prossima agli esiti coevi di Carrà, Boccioni, Russolo e Leonardo Dudreville. Alcune vedute del periodo affrontano le tematiche dell’inurbamento e della vita moderna allineandosi alle contemporanee ricerche di Boccioni, altre sono pervase da un’atmosfera d’indecifrabile mistero che palesa influenze simboliste. Nel 1912 Erba partecipa all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera e all’annuale della Permanente con opere in cui appare ormai evidente l’imminente svolta futurista. Nel 1914 aderisce a Nuove Tendenze, gruppo vicino al Futurismo e alle avanguardie europee in cui spiccano i nomi di Dudreville, Achille Funi, Antonio Sant’Elia, Giovanni Possamai, Gustavo Macchi e Ugo Nebbia. Alla prima rassegna del gruppo, allestita alla Famiglia Artistica nel 1914, Erba propone una serie di dipinti d’eco boccioniana. Sempre nel 1914 Boccioni rifiuta la candidatura del pittore all’Esposizione Libera Futurista Internazionale alla Galleria Sprovieri di Roma. In seguito Erba si volge ad una figurazione di stampo espressionista e sintetico.Interventista, nel 1915 Erba si arruola nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti come anche Marinetti, Sant’Elia e Boccioni. Nello stesso anno è presente alla Mostra dell’Incisione Italiana alla Permanente. Eccellente disegnatore, di grande pregio sono le sue prove grafiche. Nel 1916 entra nel Corpo degli Alpini. Muore nel giugno del 1917 nella battaglia del Monte Ortigara.