Mario Puccini
Studente all’Accademia di Firenze con Giovanni Fattori fra il 1884 e il 1892, espone assiduamente alle Promotrici fiorentine. Costretto a svariati ricoveri a Livorno e Siena a causa del susseguirsi di crisi depressive, attraversa un periodo di sostanziale stasi fra il 1893 e il 1898, per tornare ad esporre e dipingere intorno alla fine del secolo. Le sue opere, caratterizzate da un’estetica fattoriana che si nutre di accensioni cromatiche e di una pennellata libera e sporadicamente divisa, conoscono il successo solo intorno al 1908, quando inizia a frequentare il Caffè Bardi di Livorno – luogo di ritrovo di intellettuali e artisti – attirando l’attenzione del collezionista Gustavo Sforni. Fra il 1910 e il 1912 è a Digne, in Francia, dal fratello, poi nuovamente in Italia, dove partecipa ad alcune esposizioni collettive, infine, nel 1914 in Maremma, dipingendo ancora con costanza. Nel 1922, due anni dopo la morte, la Biennale di Venezia organizza una vasta retrospettiva delle sue opere.