Matteo Olivero
Dopo aver frequentato la Scuola Tecnica di Cuneo, nel 1895 si stabilisce con la madre a Torino, dove studia all’Accademia Albertina assimilando l’insegnamento di Leonardo Bistolfi e Giacomo Grosso. In seguito all’esordio alla Promotrice di Torino del 1900 con un’opera scultorea, è presente alla Quadriennale della città piemontese del 1902 con un paesaggio montano. La conoscenza della poetica di Giuseppe Pellizza, che lì esponeva Quarto Stato, e con cui intrattiene a partire dall’anno successivo un dialogo epistolare, si rivela fondamentale per l’evoluzione della sua pittura verso un divisionismo che subisce altresì l’influenza di Giovanni Segantini. Nel 1905 si trasferisce a Saluzzo, conquistando una certa notorietà grazie alle numerose partecipazioni alle Promotrici torinesi e alla Biennale di Venezia, manifestazione a cui viene ammesso con regolarità dal 1905 al 1920 e nel 1926. In contatto con Parigi dal 1904 come collaboratore della rivista “Les Tendances Nouvelles” sotto lo pseudonimo di Leonardo, Olivero esibisce una quarantina di opere al Salon de l’Union International des Beaux-Arts et des Lettres del 1910. Nello stesso anno è presente all’Exposition Universelle Internationale di Bruxelles e nel 1913 a quella di Monaco.